ROSALIA C'ERA E C'É
Secondo le agiografie seicentesche l'immagine di Santa Rosalia che ci viene tramandata è quella di una ragazza nobile, la cui discendenza si fa risalire a Carlo Magno, che ha il coraggio di ribellarsi alla volontà dei genitori di sposare un nobile e abbandona agi e ricchezze per seguire la sua volontà: consacrarsi a Dio. Racconti di fede, di miracoli, di visioni mistiche, ed anche narrazioni popolari di episodi fantastici che, talvolta, vanno oltre la religione e si fanno mito. Sara Favarò si fa interprete della fede popolare e compone un "cantastorie" che è narrazione, suono e canto, artisticamente accompagnato dalle illustrazioni di Tiziana Crivello. Oltre al cantastorie l'Autrice compone anche un monologo teatrale, interamente in italiano, in ottave. Il libro riporta inoltre una versione integrale del "Triunfu di Santa Rusulia" dei suonatori ambulanti che, nel 1661, fondarono la Congregazione degli Orbi, sotto la guida dei Gesuiti.